Disegnare con il corpo, danzando. Lo fa Haether Hansen nella serie di performances-installazioni che realizza per la collettiva The value of a line in mostra presso la Ochi Gallery di Ketchum (Idaho) negli Stati Uniti (fino al 31 marzo 2014). Ci sono semplicemente lei, dei grandi fogli bianchi e le sue mani che con pezzi di carboncino fissano sulla carta i suoi movimenti.
Una danza del segno a tutti gli effetti
che non poteva non colpirmi: dopo la mia iniziazione alla calligrafia come
sapete ho inizato a riflettere di più sul rapporto tra segno, inteso come
gesto-azione, e corpo. Trovare un parallelismo tra il ritmo della scrittura e
quello del corpo che danza, entrambi a suon di respiro e consapevolezza è stato
utile, a sperimentare: provare a usare inchiostri, pennarelli, tutto ciò che
capita e usare supporti diversi, ma soprattutto posizioni diverse, ritmi
diversi. Come suggerisce la maestra calligrafa Monica scrivere stando in piedi
contro la parete. Effettivamente cambia tutto: una dinamica e un’energia
completamente diverse, nuove possibilità espressive. Scrivere a occhi chiusi
staccandosi dalla forma e dal contenuto per concentrarsi sull segno e lasciarsi
andare, una cosa che trovo spesso utile anche nella danza. Trovare il confine tra segno e azione scenica, giocarci. E certo diciamocelo
non è che la mia calligrafia sia poi una gran bellezza, ma non m’importa, mi interessa
ciò che sta sotto, tra l’inchiostro e la carta c’è il mio respiro.
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