L'autore di questo dipinto si chiama Kanzi, che in Swahili significa "tesoro", è nato nel 1980 e ha abilità linguistiche e proprietà di linguaggio pari a quelle di un bambino di circa due anni e mezzo. Strabiliante per essere un bonobo. Kanzi, e sua sorella Panbanisha, sono infatti dotati di notevoli competenze linguistiche acquisite senza un training specifico e partecipano da diverso tempo a un progetto di ricerca sul linguaggio di Great Ape Trust. Si tratta di una facility scientifica che ha come obiettivi lo studio del linguaggio e delle capacità cognitive delle grandi scimmie e la preservazione del loro habitat naturale.
Usando lexigram, un sistema linguistico in cui ogni parola è associata a un simbolo, i bonobo imparano a formulare circa 400 parole dimostrando una notevole abilità nella comprensione e creazione linguistiche. Il fatto è notevole anche perché queste stesse abilità, assolutamente non scontate e semplici da acquisire nemmeno per l'uomo, sono maggiori di quanto ci si aspettasse e continuano ad aprire nuove piste per lo studio e la comprensione di come funziona il loro cervello, ma alla fine anche quello di noi sapiens.
Come facevo notare Kanzi, Panbanisha e altri primati non disdegnano nemmeno la pittura che sembra anzi essere un significativo mezzo espressivo.
![]() |
Un quadro di Panbanisha venduto alla Avenue Gallery di West des Moines |
![]() |
Un altro dipinto di Kanzi |
Che quella che chiamiamo comunemente creatività sia prerogativa non solo umana è un concetto che è stato in gran parte sdoganato, anche se è importante non correre subito alle conclusioni e fare certi distinguo. Le capacità di trovare soluzioni nuove e efficaci a problemi pratici sono state osservate e descritte in diverse specie animali, e in diversi animali è stata registrata anche una certa capacità di astrazione e ragionamento simbolico. Abilità che vanno a supportare il fatto che la selezione naturale abbia agito in qualche modo "in parallelo" favorendo di volta in volta le abilità che meglio consentivano a ciascuna specie di sopravvivere a adattarsi al proprio ambiente. A molti sembrerà un concetto scontato ma l'idea desueta e sbagliata di una scala naturae con in cima l'uomo come espressione-punto di arrivo dell'evoluzione è ancora molto radicata nel background e immaginario culturale di molti. D'altra parte c'è da dire che anche la tendenza opposta a antropomorfizzare e decodificare con schemi interpretativi umani il linguaggio animale penso sia pericoloso, soprattutto quando gli animali in questione ci assomigliano così tanto. E dico pericoloso perché secondo me rischia di trasformare un genuino interesse o amore per gli animali in proiezione di se stessi e quindi in qualche modo porta a una percezione alterata della realtà. La questione ha destato in me diversi interrogativi tra i quali uno in particolare che vi giro in modo un po' provocatorio: trovo straordinario, importante e interessante che altri animali dimostrino abilità come quella di dipingere, ma è giusto che lo facciano?
PS. Quello qui sotto invece lo ha fatto un elefante :)